IDA MITRANO – Scenografie umane

La figurazione , e in particolare il corpo umano , sono lo specifico pittorico entro il quale si muove la sua ricerca. Attratto fortemente dall’anatomia , dalla potenza fisica dei corpi , ma anche dalle loro deformazioni , come risulta da opere meno recenti , l’artista osserva , studia la figura nelle sue diverse posture , nelle sue tensioni , intento a cogliere il manifestarsi segreto della vita. Le pulsioni , le tracce dei processi energetici che animano i corpi , si avvertono appena. Trapelano senza lasciare segni evidenti.L’artista , che sembra voler rivelare i dinamismi interni , al tempo stesso li nega , bloccando l’immagine entro uno spazio senza tempo.Tutto è statico , infatti , nelle opere di Molle , anche quando alcuni dettagli della figura , come gli abiti ed i capelli dei suoi personaggi , sono agitati da un vento , che non si spiega in nessun modo. In quel luogo che è un non luogo , in quella dimensione che non ha tempo , tutto è ridotto ad oggetto , anche l’immagine umana. Quest’ultima , così centrale nella ricerca dell’artista , mosso evidentemente verso la figurazione da una necessità primaria , è resa al silenzio. Muta , immobile , esprime l’impossibilità di esistere dentro la vitaLa condizione di congelamento dell’immagine entro una sorta di metafisica , dove ogni elemento della composizione acquisisce di per sé un valore significativo , annulla ogni risonanza , qualunque possibile relazione tra gli oggetti.C’è un’artificiosità nella situazione rappresentata che genera inquietudine. L’assenza di ogni rumore , di un palpito emotivo , di uno scatto nervoso , fa riflettere.L’artista coglie la solitudine , il vuoto di un quotidiano assordante , dai ritmi vorticosi , che non riconosce più la complessità dell’individuo in una realtà smaterializzata dai processi tecnologici ormai in atto nella società odierna. Quelle figure si fanno inconsistenti , in qualche modo virtuali , fissate unicamente da un descrittivismo accentuato che le riduce ad essere un’illustrazione di se stesse.Nella pittura di Molle la condizione dell’uomo contemporaneo viene resa con toni non esplicitamente drammatici , perché non c’è l’urlo , ma solo quella presenza-assenza dei personaggi colti nell’assurdità di una situazione , che priva di ogni relazione , crea disagio. La figura umana appare una sorta di nomade nello spazio pittorico , ancorata a cubi o ad altre strutture , che sono solo un pretesto scenografico. Una scenografia che è studiata con cura nei dettagli , senza improvvisazioni , come è reso evidente anche da quei segni grafici , lineari , minimi e da quegli oggetti-peso che bilanciano le varie parti dell’opera.Il disegno è la grande passione di Molle. Un disegno teso a restituire le espressioni ed i particolari dei volti , ma anche l’architettura dei corpi , che trova ragione d’essere nella convinzione assoluta di una scelta artistica operata nell’ambito della figurazione.Il soggetto umano riassume in se la tensione dell’artista verso il reale , che si risolve nello studio attento , rigoroso delle linee anatomiche della figura collocata entro un contesto che non distrae , ma dà risalto all’immobilità artificiale della scena. Un luogo , dove il racconto sparisce e l’immagine , pur conservando in potenza la relazione con gli eventi , è sospesa in una sorta di limbo , che la sottrae alla vita. E in quel limbo , emblema della condizione esistenziale contemporanea , si attua la pittura di Mauro Molle.