ENNIO CALABRIA – Un fotogramma inquieto
Molle è un giovane artista la cui sensibilità frequenta i percorsi mentali della sua generazione.Ma il suo intuito lo colloca oltre il puro atto di registrazione dei fenomeni e dei loro effetti , quindi oltre quel limite che gran parte dell’attuale arte subisce. Molle quindi vive un processo di elaborazione dei dati della realtà , ma lo fa dal dentro della sua naturale appartenenza anagrafica ed emotiva ad una giovane generazione senza memoria.Ed è proprio in questo contesto , che l’insorgere inquieto di una sorta di inconsapevole memoria in Molle , rende così autentica la sua ricerca , tra sperimentazioni visive spesso obsolete , perché non mosse da necessità interiori. Così anche quelle che nella pittura di Molle , potrebbero sembrare citazioni , in realtà sono rincontri , dopo l’azzeramento che le giovani generazioni vivono.L’elemento interessante della pittura di Molle è appunto l’essere collocato per via generazionale , entro i processi lineari del pensiero , oggi diffusi , e nel contempo usare le stesse modalità che tale condizione offre , per superare quel processo abbecedario della mente , che proprio la linearità del tempo porta coerentemente con sé.Nella pellicola del racconto visivo della sua generazione , Molle è un fotogramma irrequieto , che dall’interno cerca di sottrarsi allo svolgersi coerentemente lineare della pellicola.Le piccole nevrosi , gli aciduli isterismi del desiderio inappagato , i piccoli sogni paradossali , i lapsus , le piccole défaillances della gioia , stimolano in Molle l’invenzione di accadimenti sintattici , di invisibili linee energetiche , che disegnano geometrie che impediscono il flusso coerente del tempo della narrazione , lo sospendono e lo ricreano , questa volta attorno alla follia dei piccoli gridi nel quotidiano malato.